Siamo i genitori di R. una bambina di 9 anni.

R. per un problema genetico scoperto all’età di circa 4 anni ha avuto un ritardo motorio e quindi esperienziale che si è poi riflesso anche in un lieve ritardo cognitivo, è sempre stata seguita prima da un’equipe di riabilitazione fisioterapica e di logopedia e, successivamente, da una terapista occupazionale fino all’ingresso nelle scuole elementari.

Per lei, viste le difficoltà che incontrava sia a livello verbale che fine-motorio, unite ad un “impaccio” di base nei movimenti, abbiamo deciso per una scuola paritaria che ci assicurava la continuità dell’insegnante di sostegno che ci era stato assegnato dall’ASL.

Durante il “percorso” di R., tramite una delle fisioterapiste che avevano seguito R., ci è stato segnalato la possibile efficacia per migliorarne le abilità cognitive nell’utilizzare il cd. “METODO FEUERSTEIN”, indicandoci lo Studio per l’Apprendimento Mediato a Udine dove alcune di loro avevano frequentato il Pas Standard.

Incuriositi su tale metodologia della quale non avevamo mai sentito parlare, con mia moglie abbiamo scoperto che di lì a pochi mesi sarebbe stato organizzato vicino a casa proprio un corso PAS BASIC cui ci siamo iscritti entrambi per cercare di capirne qualcosa di più e, soprattutto, renderci conto come e se potesse costituire un ausilio per aiutare nostra figlia.

Non è stato semplice rimettersi sui banchi di scuola…. Tuttavia, vuoi per l’interesse personale che ci animava che per la bravura dell’insegnante – la prof.ssa Loredana Alajmo – nel proporre gli argomenti, ci si è aperto “un mondo” ed abbiamo scoperto che l’utilizzo dei diversi strumenti previsti dal Metodo avrebbe sicuramente aiutato R. nella sua crescita come persona in primis e nel suo percorso scolastico poi, e avrebbe “aiutato anche noi ad aiutarla” attraverso l’autoconsapevolezza di tutta una serie di processi logici e mentali che avevamo dato per scontati o sui quali non avevamo mai fatto attenzione capendo soprattutto il ruolo e la funzione della cd. “mediazione”.

Peraltro abbiamo scoperto che anche le maestre delle elementari dove R. frequentava avevano fatto il medesimo corso ci credevano fortemente e, seppure in maniera non continuativa atteso che non erano riuscite a frequentare anche i corsi successivi di approfondimento e di aggiornamento, ne utilizzavano i concetti base e la metodologia di massima con tutti i loro allievi con ottimi risultati.

Compreso pertanto l’importanza del Metodo, dopo averne discusso con l’equipe dell’ASL e con le stesse maestre, abbiamo deciso fare una valutazione dinamica dell’apprendimento dalla prof.ssa Loredana Alajmo e dalla dott.ssa Nicoletta Bosco e, successivamente, iniziare con R. un percorso ad hoc ogni sabato mattina durante tutto l’anno scolastico al fine di farle interiorizzare una serie di strategie di apprendimento, insegnandole ad organizzare la raccolta dei dati e a scegliere la strategia migliore attraverso il confronto e l’elaborazione degli stessi da utilizzare poi per portare a termine la consegna, la cui padronanza si è riflessa poi nel normale percorso scolastico.

Devo dire che i miglioramenti si sono misurati sia qualitativamente che quantitativamente nel tempo e sono stati notevoli abituando R. a fare tutta una serie di processi logici e di ragionamento che effettivamente la stanno aiutando sia in Italiano che in matematica oltre che nelle altre materie.

Inoltre a distanza di oltre 2 anni abbiamo rifatto presso l’Ospedale Gemelli di Roma una serie di test cognitivi per capire l’evoluzione del suo apprendimento e gli stessi specialisti che la seguono da quando aveva 3 anni, hanno mostrato meraviglia per le performance di R., soprattutto nella fase di verbalizzazione, indicandoci loro stessi di proseguire con il Metodo sul quale anche la c.d. “medicina ufficiale” si sta finalmente convincendo dell’efficacia.

A fianco al Metodo Feurstein, nel corso del tempo essendoci state segnalate dalle Maestre una serie di errori ricorrenti abbiamo sottoposto R. anche ad una valutazione con il Metodo COCLITE ed essendo emersa una leggera forma di dislessia e disgrafia, la dott.ssa Nicoletta Bosco ci ha aiutato ad individuare una serie di strategie e di esercizi specifici da utilizzare con R., oltre a “tarare” meglio a sua volta il proprio intervento nel loro incontro settimanale di potenziamento cognitivo.

Devo dire che l’avere preso consapevolezza dell’esistenza di questi Metodi e del loro potenziale ci ha aiutato a capire tutta una serie di dinamiche dell’apprendimento che ci erano ignote e che, vista l’efficacia siamo stati contenti di farle conoscere anche a nostri amici che avevano bambini con situazioni analoghe, oltre a parlarne anche coi nostri genitori che per esempio hanno a loro volta frequentato un Corso Feurstein dedicato agli anziani del quale sono stati a dir poco entusiasti.

Alla fine siamo convinti che Reuven Feurstein aveva proprio ragione: intelligenti si diventa!